sexta-feira, 15 de julho de 2011

"Lisbona" de Mattia Donna (2007)


Viaggiando per Lisbona
con la bocca impiastricciata
molti tagli sulle mani
e ben poco di credibile
non sono sicuro
di come siano andate le cose
ma c’è qualcuno più gentile
sulla riva in un’ultima ora
ma c’è qualcuno più gentile
sulla riva in un’ultima ora

Vivono sulle colline
nelle trincee
parlano con i cani
e sorvegliano il fiume
si lamentano degli angoli
e danno tutto per partire
hanno la meraviglia
intrappolata tra il dolore e le dita
hanno la meraviglia
intrappolata tra il dolore e le dita

Oltrepassando i carri nella piazza
ho avuto come l’impressione
di essere già passato di qui
e tra poco la notte calerà di colpo
e le nostre intenzioni
non basteranno a coprirci
da molti giorni cammino
sul fianco della strada
e seguo la pioggia
che brilla come quarzo
nella luce di un faro
inseguo la pioggia
che brilla come quarzo
sulla coda del faro

Mentre l’inverno s’impone
e sprofonda i suoi fianchi
sui rimasugli di calore
sulla gloria delle parole
e questa notte io vorrei
essere come l’acqua del fiume
che abbandona nel buio la città
e quel che avanza sarà collera
e quel che avanza sarà sdegno
camminando oltre ai fuochi
dove non si va

E lei sorride sempre
quando arriva
e nell’angolo accartoccia
i suoi vestiti
e ti socchiude
ti chiude ancora la bocca
ma il suo dente migliore
sarà dove il pensiero si fa dolce
ma il suo dente migliore
sarà dove il pensiero si fa dolce

Viaggiando per Lisbona
con la bocca impiastricciata
molti tagli sulle mani
e ben poco di credibile

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